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di Michele Bovi e Pasquale Panella

Leggi l’articolo di Mattia Feltri su HuffPost

disponibile sulle principali piattaforme

Storie di cinema e Dolce vita, tra politica e religione, nobiltà e spionaggio internazionale.

Ben-Hur, un altro film è un podcast in 20 episodi che raccoglie testimonianze e documentazioni esclusive e che segnala i nomi di tutti gli italiani – cineasti, attori, professionisti e artigiani – che lavorarono in incognito per il kolossal del 1959 premiato da 11 Oscar.

Un dossier che svela l’impegno di politici, diplomatici, militari, religiosi, aristocratici e servizi segreti per potenziare l’immagine di Cinecittà quale Hollywood sul Tevere.

Un racconto a due voci: da una parte l’indagine tracciata dal giornalista Michele Bovi, dall’altra il racconto confezionato dallo scrittore Pasquale Panella che dà voce ai protagonisti, da Giulio Andreotti a Gore Vidal, da Carmine Gallone alla Comparsa.

L’ultimo episodio riscrive i titoli di Ben-Hur con i crediti per tutti coloro che vi parteciparono, da Mario Soldati a Sergio Leone, da Lando Buzzanca a Giuliano Gemma, dagli attrezzisti ai truccatori.

Alla narrazione di Michele Bovi e alla recitazione di Pasquale Panella si aggiungono i cammei di attori, musicisti, giornalisti: Maria Concetta Mattei legge i titoli di ogni puntata e di volta in volta intervengono nell’interpretazione di personaggi del film Carlo Conti, Maurizio Costanzo, Enzo Decaro, Remo Girone, Gene Gnocchi, Linus, Massimiliano Pani e tre voci dal genuino accento anglosassone: quella di Kathleen Rose Amos, quella del cantante Mal e quella dell’ex chitarrista dei Rokes, Johnny Charlton.

Anche la musica è eccezionale: rappresenta l’esordio di Pasquale Panella nella veste di compositore.

1. LA FABBRICA DEI CAVALLI

Cineasti, addestratori e cascatori italiani animarono la straordinaria sequenza della corsa dei carri. Tra i “nomi nascosti” quello di Carmine Gallone, il regista di Scipione l’africano, il film che glorificò Benito Mussolini.

Un altro film – Episodio 1

Il personaggio Carmine Gallone parla. Avrebbe voluto girare la scena della Grande Corsa sul circuito di Via Veneto, la via in discesa, quindi in salita, che sarà ricostruita in piano come set di un prossimo film sulla mite vita di Roma.

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2. QUO VADIS, GIULIO?

Politica ed economia dietro ai kolossal realizzati a Cinecittà. Ben-Hur e ancora prima Quo Vadis trasformarono Roma nella Hollywood sul Tevere.

Un altro film – Episodio 2

Il personaggio Andreotti parla. Ospite alle riprese della Grande Corsa, il suo è un monologo interiore in esterno giorno e fuori campo.

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3. GUERRA E PACE IN AMBASCIATA

A Cinecittà per il film Guerra e pace erano state utilizzate solo maestranze iscritte alla CGIL. “Non possiamo consentire che il cinema americano finanzi un’organizzazione comunista” protestò l’ambasciatrice americana Clare Boothe Luce. E Ben-Hur ingaggiò anche gli iscritti a CISL e UIL.

Un altro film – Episodio 3

“Senza una grande epopea sindacale sullo sfondo è impossibile che risalti in primo piano un grande amore”: questa è una delle grandi leggi del cinema.

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4. LA BACCHETTA NASCOSTA

Il maestro Carlo Savina è tra i più importanti direttori d’orchestra nella storia della musica per il cinema. Mìklos Rózsa, l’autore della colonna sonora di Ben-Hur, lo volle accanto a sé per l’intera registrazione. Con strumentisti e coristi italiani e il mitico copista romano Donato Salone.

Un altro film – Episodio 4

Il mondo come complesso bandistico spettacolare nel quale noi siamo strumenti e strumentisti, noi esseri viventi, ma anche noi paesaggio, noi azione, noi parole scritte e dette, noi partiture musicali eseguite, noi sentimenti, noi storia e storie, insomma noi tutto un cinema, noi altro film.

5. TRUCCHI, PARRUCCHI, CAZZOTTI

Cinecittà ha allevato vere e proprie dinastie di formidabili professionisti: truccatori, parrucchieri, stuntmen. E tra schiavi e centurioni di Ben-Hur compaiono molti futuri divi e quattro prestigiosi atleti italiani: tre campioni di pugilato e un olimpionico di lotta greco-romana.

Un altro film – Episodio 5

“… storie, storielle, drammi e commedie, e vanità, ghiribizzi, fantasie d’altri mondi, smanie d’avventure… ciocche, code, tirabaci, turaccioli, ali corvine, mossi campi di grano… avventure, ripensamenti, aspirazioni, delusioni… da dove viene e dove va la vita… e le cadute…”

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6. I MODELLINI DI STANLIO

Era lui assieme ad Alberto Sordi a doppiare in italiano la coppia Stanlio e Ollio: Mauro Zambuto, pluriconsulente di Ben-Hur, era inoltre docente di fisica teorica nella scuola fondata da Enrico Fermi e diventò uno dei tecnici del suono più ricercati dalle aziende americane di elettronica.

Un altro film – Episodio 6

— Come hai detto che ti chiami?

— Non l’ho detto, è inutile cercare il mio nome, in testa o in coda

7. ARTIGIANI COLOSSALI

I kolossal della Metro-Goldwyn-Mayer arruolarono una filiera che dette lavoro a duecentomila addetti, tra artigiani e operai specializzati. L’Italia prestò al cinema scultori, pittori, decoratori, stuccatori, falegnami, tappezzieri. Tra loro figuravano artisti eccezionali. I nomi.

Un altro film – Episodio 7

L’elementare scuola cinematografica del giovane protagonista di ‘Un Altro Film’.

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8. SACRE OMISSIONI

Nei titoli di Ben-Hur compaiono esclusivamente nomi di attori anglosassoni. Eppure in una sequenza del Calvario lavorarono soltanto italiani, con persino Gesù e la Madonna interpretati da nostri attori, ripresi da Enzo Barboni, anni dopo regista della coppia Bud Spencer-Terence Hill.

Un altro film – Episodio 8

Conosciamo tutti la tentazione infantile di organizzare un cast, un set, un ‘si gira’, un motore-azione, una finzione che sarà poi, negli esiti, reale. Tipicamente: la ripresa di una rapina che poi si rivela essere una rapina vera, con regista, attori e maestranze in fuga.

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9. SUA ALTEZZA LA COMPARSA

A interpretare la nobiltà nel film Ben-Hur furono autentici principi e principesse, italiani e stranieri, protagonisti della Dolce vita. Anche la ricerca e l’acquisto degli splendidi cavalli della corsa del film furono affidati a un nobile: il principe palermitano Alessandro Tasca di Cutò.

Un altro film – Episodio 9

La cinematografia è industria borghese, il cui prodotto è frutto di nobili e ricche disponibilità e di umili e povere passioni, in sintesi. E tutto questo tende alla parola FINE come fosse un fine ultimo. Così la FINE di un film è, secondo etica borghese, termine di arricchimento morale, in sintesi.

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10. L’IMPERO DEL MALE

La trattativa per realizzare Ben-Hur a Cinecittà coinvolse istituzioni, organismi religiosi, apparati d’informazione. Il film mostra Roma come impero decadente più propenso a opprimere che a governare. Con la responsabilità dell’uccisione di Cristo orientata più su Ponzio Pilato che sul Sinedrio.

Un altro film – Episodio 10

Parla Morello, il cavallo dal manto oscuro, il cavallo più bello tra i bei cavalli della quadriga romana, perdente per esigenze di copione. Una sconfitta che non ha mai convinto gli esperti d’ippica e gli scommettitori informati.

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11. INDOVINA CHI VIENE A PRANZO?

I salotti che ospitavano troupe e cast di Ben-Hur erano frequentati da diplomatici, aristocratici, intellettuali ma anche da autorevoli militari italiani e da dirigenti dell’intelligence inglese e americana. Persino agli incontri riservati agli addetti ai lavori erano presenti alti ufficiali.

Un altro film – Episodio 11

L’idea, il soggetto, il trattamento, la sceneggiatura, stesure, revisioni, allestimenti di set, ciac ciak ciack, numeri d’ordine delle riprese, numeri d’ordine delle inquadrature, montaggio, sincronizzazione, eccetera eccetera eccetera… Il lungo convoglio verso il film è un altro film.

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12. MOSÈ E LA SPIA DI HITLER

La scelta dei protagonisti. Si parlò di Paul Newman, Marlon Brando, Burt Lancaster e Rock Hudson per il ruolo di Giuda Ben-Hur. E di Kirk Douglas e Stewart Granger per Messala. I dieci comandamenti e un agente nazista convinsero produttore e regista a scegliere Charlton Heston e Stephen Boyd.

Un altro film – Episodio 12

‘Mistero e destrezza nel ’59’ è il titolo di un film sull’industria del cinema di Roma che conquista il mondo del cinema, e il cinema denigra Roma in film girati a Roma. È mistero, il cinema, e destrezza.

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13. L’AMICIZIA PARTICOLARE

Giuda Ben-Hur e Messala erano stati amanti? Il sospetto insinuato nella sceneggiatura dallo scrittore omosessuale Gore Vidal provocò uno scandalo. Risolto con l’allontanamento dal film del drammaturgo statunitense.

Un altro film – Episodio 13

Questa storia di Gore Vidal, sceneggiatore, tra i tanti e i troppi, di Ben Hur… Nel film intitolato ‘Un Altro Film’, l’attore che interpreta Vidal, quindi Vidal, il personaggio Vidal nel film ‘Un Altro Film’ dice…

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14. MEGLIO NON CHIAMARLO GIUDA

Un primo Ben-Hur nel 1925 era stato vietato in Italia perché il fascismo non poteva accettare la vittoria di un giudeo contro un eroe romano. Nessun ostacolo al remake del 1959. Gli unici incidenti riguardarono la massa di aspiranti comparse per nove mesi assiepata ai cancelli di Cinecittà.

Un altro film – Episodio 14

Svolgimento del tema in classe ai tempi del cinema. Non che poi non ci sarà più cinema, poi non ci saranno più tempi.

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15. SMEMORATE FILMOGRAFIE

Non fu soltanto la Metro-Goldwyn-Mayer a non menzionare gli addetti ai lavori nei titoli. Molti attori e cineasti italiani hanno sempre preferito omettere nelle proprie filmografie la partecipazione a Ben-Hur. Al contrario di americani e inglesi, fieri dei loro interventi pure se marginali.

Un altro film – Episodio 15

A un certo punto ci sembrò che il cinema fossimo noi, poi ne fummo certi, ma sì: eravamo noi il cinema, noi comparse. La vita è apparire. Il cinema è comparire, è un rendersi visibile, pubblicarsi, uscire, far mostra di sé, la mostra del cinema. È comparsa il cinema.

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16. 007 AI TEMPI DELLE BIGHE

Nel libro di memorie La mia vita nella CIA, l’ex direttore dell’agenzia William Colby che fece l’agente segreto a Roma negli anni Cinquanta, ha raccontato di come fosse facile nel periodo della Dolce vita infiltrare agenti con la copertura di aspiranti attori del cinema. I sospetti in Ben-Hur.

Un altro film – Episodio 16

Tu, davanti al film, guardi il film. Anche il film ti ha davanti, ti guarda, ti studia e ti spia per soddisfarti meglio ossia per darti l’illusione che sia tu, nel buio, non visto, a realizzare quell’egocentrico desiderio infantile che è sempre vivo in ogni età dell’essere umano: la capacità di, non visti, vedere, e di raggiungere anche volando, soprattutto nel buio, le altrui intimità, e di spiarle.

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17. LE PROTESTE DEI PROTESTANTI

In Italia il film venne accolto con entusiasmo senza suscitare polemiche di carattere religioso. In America i protestanti lo bollarono come

“promozione di luride distorsioni della Bibbia”. Polemiche che non ne impedirono il successo strepitoso: 11 Oscar. Ben-Hur salvò dal fallimento la MGM.

Un altro film – Episodio 17

1959, pubblicato in Italia Gli Ultimi Fuochi di Francis Scott Fitzgerald, traduzione di Bruno Oddera – Mondadori, Collana Medusa n. 418.

E così conosciamo Monroe Stahr, produttore a Hollywood, il “migliore di tutti”, in conflitto e in contrasto con tutti, Pat Brady su tutti, Pat Brady che nella realtà fu Louis B. Mayer, l’apice della MGM.

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18. UN COMUNISTA NELLA TROUPE

Nella squadra di regia di Ben-Hur la produzione collocò un intellettuale che appariva in contrasto con le altre figure della lavorazione del film. Indicato dalle autorità italiane e francesi come “persona non grata” si firmava con uno pseudonimo.

Un altro film – Episodio 18

Il film vengono dal cinema e vanno al cinema, al cinema come sala, come schermo e come storia. Vanno al cinema, vanno a guardare i film, gli altri film.

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19. DALLE STALLE ALLE STELLE

In Ben-Hur erano comparse, generici, cineoperatori, consulenti. Diventarono attori famosi come Giuliano Gemma e Lando Buzzanca o registi fondamentali come Sergio Leone. Ma anche autorità politiche e culturali del Vaticano, investite in ruoli diretti a scongiurare la terza guerra mondiale.

Un altro film – Episodio 19

Il piccolo protagonista di ‘Un Altro Film’ saluta quel tempo. Ogni film è ‘quel tempo’. “Arrivederci, addio”, così conclude. E non è contraddittorio il suo saluto: un film lo puoi rivedere, e lo rivedi per dire addio a quel che vedi. Il film passa, sempre passa. È questo il cinema.

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20. I TITOLI

Tutti i nomi di coloro hanno lavorato in Ben-Hur in base a testimonianze e documenti raccolti.

Dagli aiuto registi agli autisti, dai guidatori dei carri ai cascatori, dai tecnici del suono ai truccatori.

A due voci: quella di Kathleen Rose cita gli stranieri, quella di Pas gli italiani.

La cartolina pubblicitaria di Ben-Hur distribuita dalla produzione alle maestranze il 2 ottobre 1960, giorno dell’anteprima del film al cinema Maestoso. Nella foto con il protagonista Charlton Heston appare Attilio Marra che interpreta l’auriga di Cipro. (Archivio Marra)

Ben-Hur, un altro film
Le voci

Michele Bovi e Pasquale Panella
con l’affettuoso contributo di
Maria Concetta Mattei per titoli e crediti di tutti gli episodi
Kathleen Rose Amos in GUERRA E PACE IN AMBASCIATA
Johnny Charlton in LE PROTESTE DEI PROTESTANTI
Carlo Conti in MOSÈ E LA SPIA DI HITLER
Maurizio Costanzo in DALLE STALLE ALLE STELLE
Enzo Decaro in 007 AI TEMPI DELLE BIGHE e in UN COMUNISTA NELLA TROUPE
Gene Gnocchi in UN COMUNISTA NELLA TROUPE
Remo Girone in MEGLIO NON CHIAMARLO GIUDA
Linus in LA FABBRICA DEI CAVALLI
Mal in QUO VADIS, GIULIO?
Massimiliano Pani in LE PROTESTE DEI PROTESTANTI

Le mani

progetto e realizzazione grafica Ines Paolucci
tecnico del suono Agostino Bertozzi
Sviluppo web AllElements

Proprietà letteraria riservata Spedizione Editrice 2024.

Molti documenti e fotografie che appaiono in questa pagina sono inediti ed esclusivi e i crediti dichiarati sono stati accertati. Per fortuite omissioni invitiamo gli interessati a scrivere a info@benhurunaltrofilm.it

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